Un secolo fa...
Quel monumento a Domenico Fontana
 
di Alice Moretti
 
Agli inizi del secolo scorso, in occasione del trecentesimo dalla morte del geniale architetto (scomparso a Napoli nel 1607), il comune di Melide commemorava Domenico Fontana, dedicandogli un monumento. E’ interessante leggere, nei verbali del Municipio del 3 ottobre 1901, quanta segue: "... si prende atto del Comitato Pro Domenico Fontana, col quale ci annuncia essersi costituito per l'erezione di un monumento al nostro illustre concittadino. Si risolve scrivere facendo plauso alla nobile iniziativa; a suo tempo prenderemo deliberazione in proposito". E di tempo, questo comitato ne prese davvero molto, perché l'iniziativa impiega ben sette anni per arrivare in porto: la sottoscrizione, aperta nel 1901, si concluse solo nel 1908. Melide vi contribuì con franchi. 380.40; il Cantone con franchi 300; il Comune di Napoli con franchi 500. Non rispose invece, pur interpellato, il Comune di Roma.
 
Alto cinque metri, il monumento - alquanto modesto - vuol ripetere la forma di un obelisco: sullo zoccolo di granito si erge una specie di piramide dentro la quale sta un medaglione in marmo di Carrara, con le fattezze dell'architetto melidese, opera della scultore Domenico Rossi di Brusino. Venne posto al centra della piazzetta, di fronte all'ufficio postale, a lato della casa natale del Fontana, sulla cui facciata troneggiavano, affrescati, ben quattro stemmi gentilizi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nell’immagine, l’obelisco eretto in occasione del Terzo centenario delle morte di Domenico Fontana, situato ancora nella sua posizione originale, a lato della casa natale dell’architetto.
 
L'inaugurazione avvenne (con un anno di ritardo) il 6 settembre del 1908, e fu per Melide e per la zona ceresiana, una giornata davvero memorabile. Il "Corriere dei Ticino" del 7 settembre ne pubblicava la cronaca che mi sembra opportuno riassumere: Melide era infesta, dalle fïnestre sventolavano numerose bandiere. Il Comitato ad hoc accoglieva, di buon mattino, alla stazione FFS le autorità e le rappresentanze, tra cui il Consigliere di Stato Galbani Nerini, il commendator Guidini giunto da Milano e il M.o Castellano, delegato deI Comune di Napoli. Un festoso corteo preceduto dalla banda musicale di Novazzano, raggiungeva dapprima il Municipio, dove veniva offerto il tradizionale "vermouth" e  – alle 11.00 precise - la piazzetta della posta per l'inaugurazione ufficiale.
Tolto il drappo che nascondeva il medaglione, il presidente del comitato, G.B. Botta, lesse "una lunga memoria" inneggiando alla figura del grande melidese. Seguirono, tra gli applausi e le note dell'inno patrio, altri due discorsi: del sindaco Bernardo Pocobelli e dell’architetto Guidini. Quest'ultimo, abilissimo ed efficace oratore, espose un'appassionata sintesi della vita del Fontana e terminò con un voto: "il voto di vedere degnamente conservata la casa natale - vetusto e storico monumento - che ancor qui sorge... e di vedervi insediato il museo fontaniano, che accolga i documenti che sarà dato di rintracciare, dell'operosità dell'artista geniale e del fratello Giovanni, insigne ingegnere idraulico.." .
Ci si avviò poi verso le Cantine, dove fu servito, pressa il ristorante Valentini, un eccellente banchetto, corredato da nuovi fuochi di eloquenza. Verso sera, dietro invito del signor Alfredo Branca, i convenuti si ritrovarono nelle sue ariose cantine, dove furono serviti vini bianchi e rossi e "...sigari squisiti". Solo a notte fonda ebbe fine la giornata: sul lago venne organizzata quella che un tempo si chiamava "la festa veneziana", con grande dovizia di luci e fuochi artificiali.
 
Fu comunque una cerimonia indimenticabile per i melidesi che però negli anni che seguirono, non fecero certo onore all'auspicio espresso in quell'occasione. Del museo fontaniano non si parlò più; la casa nativa del Fontana venne abbattuta nel 1935; anche per l'obelisco, qualche anno dopo, si dovette trovare una nuova sistemazione, poiché la piazzetta della posta venne praticamente annullata per l'allargamento della strada cantonale.
 
Nel 1979 infatti, il Municipio licenziava, all'attenzione del Consiglio comunale, un messaggio richiedente un credito di franchi 9'000 per lo spostamento e per una sistemazione più decorosa del monumento. Entravano in linea due ubicazioni, ma si fini per collocarlo sul prato della piazza comunale, dove per dirla con Mario Agliati (Melide, 1983, pag. 285) "...sta quasi solingo; e forse può insorgere, a guardarlo un vago senso di malinconia, che solo soffoca, a momenti, il 'lieto romore’ dei bambini che ci ruzzano attorno”. Gli stemmi pontifici e cardinalizi che figuravano sulla facciata della casa nativa furono strappati e trasportati nella casa comunale, dove si possono ammirare tuttora.
 
 Manifestazioni
Comune di Melide - Quarto Centenario della morte di Domenico Fontana - info@domenicofontana.ch
  1.  Le manifestazioni
  1.  Le Commissioni
  1.  Le Attività culturali
  1.  Le Celebrazioni
Concorsi popolariConcorsi.htmlhttp://livepage.apple.com/shapeimage_10_link_0